I Rituali Sciamanici e il loro Significato Sprituale

Rapporto tra i Rituali Sciamanici e il loro Significato Spirituale

Introduzione ai Rituali Sciamanici

I rituali sciamanici consistono in pratiche spirituali antiche, radicate in molte culture indigene di tutto il mondo. Dal paleolitico ad oggi si sono tramandate senza interruzioni costituendo un fattore fondante della modalità di interazione dell’essere umano con l’invisibile.

Lo sciamanesimo è la forma di spiritualità più antica sulla terra. Raccoglie, dai primordi, il bisogno umano di trascendenza dalla materialità. Quel desiderio di dialogo con il mistero che si riflette nei dolmen, nelle pitture rupestri e nelle prime sculture preistoriche.

Lo sciamanesimo sarebbe nato in Siberia nei pressi del lago Bajkal per poi diffondersi nelle Americhe. Espansione resa possibile, secondo un’ipotesi molto diffusa, dalle glaciazioni che hanno permesso il passaggio delle popolazioni tra Asia e Alaska.

Durante le glaciazioni, infatti l’abbassamento del livello del mare espose la Beringia, un ponte di terra tra i due continenti. Questo evento permise il passaggio di specie viventi, inclusi gli esseri umani. Da 40.000 anni , la via fu attraversata in due ondate migratorie. L’avanzata verso le Americhe fu ostacolata dalle calotte glaciali, fino all’apertura di un corridoio tra il fiume Yukon e le Montagne Rocciose, circa 14.000-11.000 anni fa.

Lo sciamanesimo si basa sulla credenza che tutto ciò che esiste sia interconnesso e che gli sciamani possano comunicare con il mondo degli spiriti per ottenere conoscenze e poteri di trasformazione della realtà.

Ad esempio, i nativi americani credono nell’esistenza di una rete che unisce tutti gli esseri viventi compresi i minerali, in un costante dialogo partecipativo. Per cui ogni azione che si compie va a influenzare tutta la rete. Una visione che responsabilizza e induce il rispetto di ogni forma di vita. Tale visione porta a uccidere ad esempio, il bisonte più anziano ringraziandolo, solo se strettamente necessario e a utilizzare ogni sua parte.

Storicamente, i rituali sciamanici hanno avuto un ruolo centrale nelle società tradizionali, fungendo da ponte tra il mondo fisico e quello spirituale. Lo sciamano, infatti è anche chiamato osso cavo. Egli, come un tubo, permette il passaggio dell’informazione e della guarigione dal mondo invisibile a quello materiale.

Significato spirituale dei Rituali Sciamanici

Il significato spirituale dei rituali sciamanici risiede principalmente nella loro funzione di connettere gli individui con il mondo soprannaturale. In generale, gli sciamani sono contattati da chi si trova in difficoltà: fisica, psicologica o spirituale. Da parte del fruitore, il bisogno di risolvere il nodo per stare meglio funge sia da occasione di evoluzione sia da intento per la guarigione. Lo sciamano ascolta il problema considerandolo in modo sistemico. Si intende che la sofferenza è vista come sintomo di un evento che riguarda tutta la comunità di appartenenza. Tramite i rituali sciamanici, il guaritore sciamanico espande la sua connessione al mondo spirituale per ottenere guida, guarigione o conoscenza dagli spiriti della natura.

Gli sciamani svolgono la funzione di mediatori tra gli esseri umani e gli spiriti utilizzando i rituali per entrare in stati non ordinari di coscienza. Proprio questo è il processo che rende possibile la comunicazione con le entità spirituali. La funzione di ponte tra i mondi dello sciamano sfrutta la caratteristica di non località della realtà. Attraverso la trance, lo sciamano passa da uno stato di coscienza ordinario a uno stato non ordinario in cui è a contatto con tutta l’informazione utile per il caso da trattare.

Se osserviamo il principio sciamanico di rete interconnessa, alla luce della fisica quantistica, possiamo riconoscere una certa analogia tra questo concetto e alcuni fenomeni fisici come ad esempio  l’entanglement. Ma che cos’è l’entanglement?  Una proprietà della materia per cui gli eventi sarebbero interconnessi in modo non-locale.

Vediamo insieme, più nello specifico, di cosa si tratta. Il fisico David Bohm nel 1941 scoprì che gli elettroni in un campo di connessione, come il plasma, si comportano da unità interconnessa anziché individualmente. Da questa osservazione sviluppò la teoria dell’universo olografico, secondo cui l’intera realtà sarebbe un sistema indivisibile in cui ogni parte riflette il tutto. Distinse un ordine implicato, invisibile e contenente tutte le informazioni dell’universo, e un ordine esplicato, la realtà percepita dai sensi come frammentata.

L’universo, secondo Bohm, è un flusso continuo di informazione chiamato olo-movimento, in cui coscienza e materia sono aspetti indivisi. Questa visione trova riscontri nella neurodinamica quantistica di Penrose e Hameroff, che ipotizzano che i microtubuli cerebrali funzionino in uno stato di entanglement.

La non-località, già dimostrata dal teorema di Bell, è stata verificata sperimentalmente dai fisici John Clauster, Alain Aspect, e Anton Zeilinger. Le particelle, anche a grandi distanze, restano interconnesse senza una trasmissione convenzionale del segnale.

La teoria olografica suggerisce, che la separazione sia solo un’illusione percettiva. Bohm spiegò questo concetto con l’analogia di un acquario con dentro un pesce osservato da due telecamere diverse. Sebbene ci sembra di vedere due pesci distinti, in realtà si tratta dello stesso pesce visto da due angolazioni. Da ciò deriva la visione della realtà come flusso unico e interconnesso, che cambia a seconda dal modo in cui viene osservata.

Perciò il processo di contatto con le informazioni relative a un certo evento tramite l’estasi sciamanica sarebbe connesso sia con la non-località che caratterizza la realtà sia con il fatto che anche l’essere umano, essendo parte della realtà possiede caratteristiche non località. In questo senso possiamo dire che siamo esseri multidimensionali. Intendendo che viviamo nella realtà ordinaria e al contempo possiamo accedere, tramite gli stati di coscienza non ordinari, alle dimensioni sottili implicate che sottendono in modo invisibile all’universo esplicato.

Nello stato ordinario siamo consapevoli solamente delle dimensioni esplicate. Mentre quando espandiamo il nostro stato di coscienza, in “non ordinario”, abbiamo accesso al versante implicato dell’ologramma. Come se, il pesce che di solito vediamo nello schermo in modo bidimensionale si mostrasse in tutto in suo essere, dal vivo davanti a noi.

Di conseguenza lo stato di coscienza non ordinario aprirebbe portali di una percezione implicata che contiene infinite possibili combinazioni di manifestazione. Come indica la teoria del collasso della funzione d’onda di Shroedinger la realtà si manifesterebbe quando avviene l’osservazione, collassando appunto la funzione d’onda in una specifica e precisa possibilità.

L’entanglement ci permette di essere contemporaneamente connessi con ogni parte dell’ologramma universale. Perciò non ha senso parlare di velocità di passaggio dell’informazione da un punto all’altro ma dobbiamo, piuttosto, parlare di non-località in cui le parti che illusoriamente vediamo lontane in realtà coincidono come facce della stessa figura.

Dal punto di vista pratico, per accedere allo stato di coscienza non ordinario, lo sciamano abbandona l’identificazione personale con il suo l’ego e trascende i confini corporei per tornare ad essere tutto e ovunque. Accede, in altre parole, a uno stato di coscienza transpersonale unitivo in cui può diventare uno con gli spiriti della natura, tramite la padronanza degli stati di coscienza.

Svuotandosi dai contenuti mentali personali, lo sciamano crea lo spazio sacro in cui arriva l’informazione o la guarigione dalla dimensione sottile. In tale processo, egli diventa una sorta di coppa che raccoglie l’informazione (che a mio avviso può essere assimilata, transculturalmente, al concetto di Graal). Per farlo deve essere vuoto, come un’utero. Questo passaggio è essenziale per fargli ottenere guida, guarigione e protezione per la comunità.

Tipologie di Rituali Sciamanici

I rituali sciamanici possono essere classificati in diverse categorie, ognuna con uno scopo specifico:

Rituali di Guarigione

I rituali di guarigione mirano a curare malattie fisiche e spirituali. Sono spesso attuati attraverso il contatto con spiriti guaritori. Il un viaggio sciamanico è possibile, ad esempio, incontrare animali che ci aggrediscono smembrandoci totalmente eppure focalizzandosi su parti del nostro corpo per togliere la sofferenza da specifiche aree. Anche le guide sciamaniche che incontriamo nei viaggi, posso operare guarigioni.

Secondo Mircea Eliade, tra le pratiche sciamaniche per ripristinare la salute, è fondamentale l’estrazione dell’oggetto malattia. Lo sciamano, in stato non ordinario, guidato dagli spiriti, rimuove un oggetto o uno spirito maligno dal corpo di un paziente. Questa tecnica, spesso definita come “suzione”, prevede che lo sciamano utilizzi la bocca o strumenti come un bastone con un piccolo foro per estrarre l’elemento di disturbo. La pratica dell’estrazione rappresenta una forma di intervento rituale che combina elementi simbolici e concreti per affrontare la malattia.

Rituali di Purificazione

Utilizzati per liberare individui o luoghi da energie negative, i rituali di purificazione spesso coinvolgono l’uso di erbe sacre e incantesimi. Ad esempio, è molto diffuso l’utilizzo del palo santo e della salvia bianca per defumare il luogo con l’intento di liberarlo dalle energie pesanti. Vissuti faticosi come ad esempio rabbia, paura, tristezza o sofferenza possono lasciare nell’ambiente e nell’individuo residui depotenzianti. La permanenza di questi elementi nel campo energetico o nei luoghi può essere spiritualmente nociva. Di conseguenza lo sciamano interviene per purificare l’individuo o il luogo dissolvendoli. I rituali di purificazione sciamanica possono avvenire con l’aiuto degli elementi della natura e dei suoi spiriti.

Rituali di Viaggio Sciamanico

Il viaggio sciamanico è un’esperienza di visione in cui la coscienza viene modificata per penetrare la realtà spirituale non ordinaria. È considerato ciò che contraddistingue lo sciamano rispetto ad altre figure di guaritori spirituali. Si svolge in uno stato di trance estatica stimolata dal suono del tamburo sciamanico percosso con una particolare velocità atta a indurre lo stato di coscienza non ordinario. Questa modificazione della coscienza porta a uno scarto o rottura di livello, un passaggio relativamente rapido dalla dimensione fisica a quella spirituale. Lo sciamano sperimenta questo passaggio come un vero e proprio viaggio spirituale in mondi che esistono al di fuori della consapevolezza ordinaria, definiti come realtà non ordinaria. Durante il viaggio, i sensi si aprono per percepire la realtà normalmente invisibile del mondo spirituale. Per un trattazione più approfondita del viaggio sciamanico leggi questo articolo.

Impatto dei Rituali Sciamanici nella vita, sull’attività sociale e per l’ambiente

I rituali sciamanici hanno un impatto significativo sulla comunità, offrendo benefici psicologici e sociali. Essi promuovono coesione, fornendo un senso di identità e appartenenza. Inoltre, attraverso la riconciliazione con la natura e l’ambiente, incoraggiano pratiche sostenibili e un rispetto profondo per la Terra. Il pianeta e tutti i suoi abitanti, infatti, nella visione sciamanica, come già spiegato, sono un’unica famiglia interconnessa. Come recita la preghiera Lakota Mitakuye Oyasin.

“Aho Mitakuye Oyasin…. Tutte le mie relazioni.

Vi onoro in questo ciclo di vita con me oggi.

Sono grato per questa opportunità di riconoscervi in questa preghiera….

Per il Creatore, per il dono supremo della vita,

io ti ringrazio.

Per il popolo minerale che hai costruito e mantenuto le mie ossa

e tutto il progetto per la mia esperienza di vita,

io ti ringrazio.

Per il popolo floreale che sostieni i miei organi e il mio corpo

e mi dai le erbe curative in caso di malattia,

io ti ringrazio.

Per il popolo animale che mi nutri dalla tua stessa carne

e offri la tua compagnia fedele in questo cammino di vita,

io ti ringrazio.

Per il popolo umano che condivide il mio percorso

come una sola anima sulla sacra ruota della vita terrena,

io ti ringrazio.

Per il popolo Spirituale che mi guida invisibile attraverso gli alti e bassi della vita e per portare la fiaccola della luce attraverso i secoli,

io ti ringrazio.

Per i quattro venti di cambiamento e di crescita,

io vi ringrazio.

Siete tutti le mie relazioni, i miei parenti, senza i quali non sarei vivo. Siamo nel ciclo della vita insieme, co-esistenti, co-dipendenti, co-creando il nostro destino. L’uno, non meno importante dell’altro.

Un popolo che si evolve dall’altro e tuttavia ognuno è dipendente da quello appena sopra e da quello appena sotto.

Tutti noi siamo parte del Grande Mistero.

Grazie per questa vita.”

C’è un altro motivo fondamentale per cui l’accesso alla realtà non ordinaria e alle informazioni in essa contenute è possibile. I metodi sciamanici sono fondati su un funzionamento umano innato. Si tratta di una capacità intrinseca all’essere umano, indipendente dall’epoca e dalla cultura di appartenenza, di espandere la propria coscienza.

La padronanza degli stati di coscienza ci permette di accedere quando vogliamo a fonti non ordinarie di conoscenza e guarigione. Come esseri umani, possediamo, naturalmente dalla nascita, il corredo neurologico sciamanico atto a renderci in grado di padroneggiare gli stati di coscienza.

Se portiamo l’attenzione ai millenni in cui abbiamo vissuto in modo sciamanico, ci possiamo accorgere che il tempo della società industrializzata rappresenta una porzione infinitesimale rispetto al periodo in cui vivevamo in comunione con la natura. Va da sé che lo sciamanesimo sia, insito nel nostro DNA.

Infatti, anche gli occidentali moderni possono imparare con facilità a padroneggiare gli stati di coscienza per compiere il viaggio sciamanico. Quando ne fanno esperienza, lo descrivono spesso come un “ricordare qualcosa di innato”. La pratica personale del viaggio sciamanico è fondamentale per approfondire la connessione con gli spiriti della natura e sviluppare intuito, talenti e capacità.

La ricerca attuale, inoltre suggerisce che il lavoro con il tambureggiamento e il viaggio sciamanico può portare a un notevole aumento del senso di benessere e a una diminuzione dei disturbi dell’umore e dello stress.

In conclusione, è chiaro che lo sciamanesimo non costituisce più il principale metodo di guarigione e conoscenza nella società attuale. Tuttavia sarebbe auspicabile utilizzarlo facilmente. Se fosse alla portata di tutti, aiuterebbe tante persone che desiderano migliorare la propria vita, ad per ampliare la consapevolezza e facilitare i processi di auto guarigione.

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Francesca Gastaldi psicologo online transpersonale - logo

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