Metodo

Introduzione allo Sciamanesimo

Lo sciamanesimo è un insieme di pratiche spirituali e rituali che si prefiggono di collegare l’essere umano con il mondo naturale e il regno degli spiriti. Il termine deriva dalla parola tungusa “šaman”, che significa “colui che sa”. Questa tradizione spirituale antica è presente in molte culture indigene in tutto il mondo. La sua caratteristica distintiva, sebbene non l’unica, è il viaggio in altri mondi in uno stato non-ordinario di coscienza.

Con il termine stato di coscienza s’intende la modalità di funzionamento della mente e i contenuti che in un dato momento vengono sperimentati nel vissuto presente. Ogni stato di coscienza è sostenuto da una diversa attività neurologica che può essere rilevata con l’elettroencefalogramma.

Le onde EEG (elettroencefalografiche) sono segnali elettrici generati dall’attività neuronale del cervello. Tra le principali categorie di onde EEG, le Theta (4-8 Hz) sono presenti negli stati di sonno leggero, particolarmente durante la fase di addormentamento quando si entra in un sonno superficiale. Questo stato di coscienza, chiamato anche ipnagogico, è caratterizzato dalla capacità di visione sciamanica. Il processo di visione sciamanica è un fenomeno spontaneo in cui l’individuo vede, pur con gli occhi chiusi, delle immagini che non sono necessariamente connesse con il mondo che ha davanti a sé.

Differisce dalla visualizzazione in quanto quest’ultimo è un processo che coinvolge l’immaginazione, vale a dire la creazione mentale volontaria di immagini. Durante il viaggio sciamanico il funzionamento neuronale del cervello è caratterizzato dalle onde Theta. Questo funzionamento che conduce lo sciamano nella realtà non ordinaria è un processo fondamentale dello sciamanesimo. Si tratta di una condizione in cui la modificazione della coscienza consente allo sciamano di percepire realtà normalmente invisibili al di fuori della consapevolezza ordinaria. Questo processo è chiamato “viaggio sciamanico”. Un’esperienza di visione in cui la coscienza si modifica e percepisce la realtà normalmente invisibile del mondo spirituale.

Il viaggio sciamanico è favorito dal suono ritmico del tamburo, ma in alcune culture è indotto dall’utilizzo di piante e altre sostanze psicoattive. Nello stato di coscienza non-ordinario lo sciamano esce da se stesso e viaggia nella dimensione spirituale. Questo processo avviene con una “rottura di livello”, un passaggio dalla dimensione fisica a quella spirituale. L’estasi sciamanica avviene in modo relativamente rapido e concomitante alla modificazione della coscienza.

Lo stato di coscienza non ordinario è un’esperienza empirica nel senso che lo sciamano interagisce con la natura non ordinaria in modo concreto, vedendola, toccandola, udendola e sentendola. Nel mondo non ordinario il tempo scorre diversamente dal tempo della realtà ordinaria. Un viaggio sciamanico, che sembra durare anni nella realtà non ordinaria, potrebbe corrispondere a pochi minuti nella realtà ordinaria. Lo stato di coscienza non ordinario è una realtà spirituale. Lo sciamano entra in contatto con spiriti ed entità spirituali della realtà non ordinaria, che si manifestano in vari modi e possono avere diversi gradi di potere. Il mondo non-ordinario è la fonte di conoscenza e potere per la guarigione. Lo sciamano utilizza lo stato di coscienza non ordinario per ottenere informazioni, guarire e risolvere problemi, attingendo al potere spirituale presente nella realtà non ordinaria.

Secondo l’antropologo Michael Harner, fondatore del Centro Studi Sciamanici, presso cui, sono formata, l’accesso alla realtà non ordinaria dipende dal grado e dal processo di modificazione della coscienza.

La Storia dello Sciamanesimo

Le origini dello sciamanesimo si perdono nella notte dei tempi, con tracce che risalgono a migliaia di anni fa. Pitture rupestri e artefatti archeologici testimoniano la presenza di pratiche sciamaniche già durante il Paleolitico, quando le comunità umane cercavano di comprendere e influenzare le forze della natura. Con il passare dei millenni, lo sciamanesimo si è evoluto e adattato ai diversi contesti culturali e geografici. In Siberia, ad esempio, le pratiche sciamaniche sono strettamente legate alla caccia e alla sopravvivenza, mentre nelle Americhe spesso includono elementi di agricoltura e fertilità. Nonostante la varietà di pratiche, esistono temi comuni che attraversano le diverse tradizioni, come la comunicazione con gli spiriti, l’uso di stati non ordinari di coscienza e l’importanza dei rituali. Mircea Eliade, nel suo libro “Lo sciamanismo e le tecniche dell’estasi”, afferma che lo sciamanesimo è alla base di tutte le tradizioni spirituali del pianeta.

Per comprendere la reale centralità che lo sciamanesimo riveste per l’umanità è utile considerare la dimensione temporale. Dato che il Paleolitico si estende da circa 2,6 milioni di anni fa a 10.000 anni fa, possiamo affermare che lo sciamanesimo è presente da almeno 10.000 anni, e probabilmente da molto più tempo. Nonostante le differenze culturali relative alle pratiche specifiche, i principi fondamentali dello sciamanesimo, come la connessione con la natura e il ruolo dello sciamano come intermediario tra il mondo fisico e quello spirituale, sono rimasti costanti nel tempo.

Lo sciamanesimo, quindi, rappresenta una delle più antiche forme di spiritualità umana, con una storia che si intreccia con l’evoluzione stessa dell’umanità. La sua persistenza nel tempo dimostra la sua rilevanza e capacità di adattamento, che lo rendono ancora oggi una fonte di significato e connessione spirituale per molte persone in tutto il mondo.

Lo sciamanesimo, pur avendo subito adattamenti e reinterpretazioni, continua ad essere rilevante nel mondo moderno, anche in contesti occidentali. Molte persone ancora oggi si rivolgono allo sciamanesimo come forma di spiritualità alternativa, cercando connessione e significato in un mondo sempre più disconnesso dalla natura. Le tecnologie sciamaniche sono state integrate in vari metodi terapeutici, olistici e spirituali adattandosi a contesti urbani e contemporanei.

La persistenza dello sciamanesimo fin dal Paleolitico al presente su tutto il pianeta Terra, dimostra la sua capacità di adattamento e la sua rilevanza fondamentale per l’essere umano.

Da ciò viene spontaneo dedurre che come esseri umani, tutti possediamo il corredo neurologico adatto allo sciamanesimo. Lo sciamanesimo è profondamente insito nel nostro DNA. Ecco perché questa tecnologia del sacro evoca una profonda connessione con la nostra parte profonda.

I Principi fondamentali dello Sciamanesimo

Lo sciamanesimo si fonda su alcuni principi cardine che ne delineano la visione del mondo e le pratiche. Innanzitutto, lo sciamano riconosce una profonda connessione con la natura, considerata un’entità vivente con cui è possibile comunicare e interagire, e da cui trarre insegnamenti per la guarigione. Questa connessione si manifesta attraverso il rispetto per tutte le forme di vita e la comprensione che ogni elemento naturale possiede uno spirito o essenza vitale.

Il ruolo dello sciamano è quello di un intermediario tra il mondo fisico e quello spirituale, in grado di accedere a conoscenze e poteri per guarire e guidare la comunità. Per la sua capacità di annullare temporaneamente il suo ego nel viaggio sciamanico e diventare canale tra il mondo spirituale e la dimensione materiale è chiamato anche “osso cavo”. Per lo sciamanesimo è fondamentale anche il riconoscimento dell’esperienza della connessione di tutti gli esseri. Durante le pratiche di guarigione, gli spiriti intervengono soprattutto di fronte a compassione e generosità verso chi soffre.

Più si amplifica la frequenza dell’amore compassionevole che si prova quando siamo centrati nel cuore, più intensa è l’azione di guarigione sciamanica. Lo sciamanesimo abbraccia una visione olistica dell’essere umano, considerandolo composto da un corpo, una mente, un’anima e uno spirito interconnessi. La salute, infatti, è strettamente legata al potere spirituale personale. La malattia, la sfortuna e i problemi sono visti come una perdita o diminuzione di questo potere, o come la presenza di energie nocive, elementi depotenzianti. Il compito dello sciamano è quindi quello di ristabilire l’armonia e la completezza della persona, riconnettendola con il potere spirituale dell’universo. Questo può avvenire attraverso diverse tecniche, come il recupero dell’anima, l’estrazione delle energie negative, la purificazione sciamanica da spiriti, entità o parassiti che possono aver preso possesso di una persona.

La realtà, nella concezione sciamanica, è spesso strutturata in tre mondi: il mondo di sotto, il mondo di mezzo e il mondo di sopra. Questi livelli sono collegati da un asse, l’Axis Mundi, spesso rappresentato dall’albero del mondo, dalla montagna sacra o da un pilastro. Lo sciamano, nel suo viaggio, può accedere a questi diversi mondi per ottenere conoscenza, potere e guarigione.

Lo sciamanesimo non è una religione, ma un metodo che presenta caratteristiche di uniformità in culture anche molto diverse, coesistendo con differenti tradizioni religiose. Non si basa su un sistema di credenze, ma su una sperimentazione personale volta a guarire, ottenere informazioni o altri risultati. Lo sciamano non crede negli spiriti, ma li conosce perché nei suoi viaggi ha visitato i loro mondi, ha comunicato e interagito attivamente con loro.

Lo Sciamanesimo nel Mondo Moderno

Abbiamo visto che lo sciamanesimo è riuscito a sopravvivere fino al mondo moderno, adattandosi e reinterpretandosi per rispondere ai bisogni di ogni epoca. Oggi molte persone si avvicinano allo sciamanesimo come forma di spiritualità alternativa, cercando e ritrovando una connessione più profonda con la natura e un senso di appartenenza e centratura utile in un mondo sempre più frenetico e tecnologico. Oggi il Core Sciamanismo sviluppato dall’antropologo Michael Harner, si concentra sui principi fondamentali di questa tecnologia del sacro, rendendoli accessibili alla cultura occidentale adattandoli al contesto contemporaneo. Ci permette in questo modo di avvicinarci alle pratiche sciamaniche senza appropriarsi delle culture native ma piuttosto riconoscendo e rispettando le radici indigene dello sciamanesimo e valorizzando le tradizioni autentiche.

Lo sciamanesimo moderno si pone come complemento, non alternativa, alla medicina e alla psicologia occidentale. Il suo scopo è quello di ristabilire l’armonia e la completezza dell’individuo, considerando la malattia come una perdita di potere spirituale.

Attraverso tecniche come il recupero dell’anima e l’estrazione di energie negative, lo sciamano, anche oggi, aiuta la persona a riconnettersi con il proprio potere spirituale e a ritrovare il benessere. Importante è la collaborazione tra sciamani e altri professionisti della salute, creando un approccio olistico che integri le diverse conoscenze e competenze.

Lo sciamanesimo, con la sua profonda connessione con la natura e il mondo degli spiriti, rappresenta un’antica forma di spiritualità che continua a essere rilevante e utile nel mondo moderno. I suoi principi fondamentali, come il viaggio sciamanico, il recupero dell’anima e l’estrazione di energie negative, offrono un’alternativa spirituale e un percorso di guarigione per coloro che cercano un significato più profondo nella vita. Riflettendo su queste pratiche, possiamo apprezzare la saggezza e la profondità che lo sciamanesimo offre alla comprensione della nostra esistenza, del nostro posto nell’universo e della profonda connessione di ciascuno di noi con tutte le forme di vita. Lo sciamanesimo, lungi dall’essere una pratica primitiva o superstiziosa, si pone come complemento alla medicina e alla psicologia occidentale, aiutando a ristabilire l’armonia e la completezza dell’individuo attraverso un approccio olistico che considera l’essere umano nella sua interezza.

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Francesca Gastaldi psicologo transpersonale online - logo

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