Induismo & Buddismo
Induismo & Buddismo. La saggezza Orientale che plasmò il mondo (e la mente!)
L’Induismo e il Buddismo sono due dei più grandi sistemi sapienziali orientali. Insieme, queste tradizioni contano quasi 1,7 miliardi di aderenti in tutto il mondo. Negli ultimi decenni, la loro influenza si è estesa notevolmente, con una grande diffusione anche nel mondo occidentale.
L’Induismo: le radici della tradizione primordiale
L’Induismo è considerato una delle religioni più antiche del mondo, con radici che risalgono a oltre 4.000 anni fa. Si tratta di una tradizione complessa e molto diversificata, evolutasi nel tempo nel subcontinente indiano. A differenza di molte altre fedi, l’Induismo non ha un singolo fondatore, ma si è formato dal connubio di varie pratiche religiose e culturali dell’antica India.
Le sue origini risiedono nell’incontro tra la religione delle tribù indoeuropee, prevalentemente solare e siderea, e la più terrena religione della Valle dell’Indo. Quest’ultima, risalente a 3000-3500 anni fa, venerava tra le divinità principali Shiva e la Grande Madre. Tale fusione ha dato vita a un pantheon composito e ricchissimo.
Le figure chiave dell’Induismo
L’Induismo riconosce una realtà suprema chiamata Brahman, senza forma e infinita, intesa come un elemento neutro, impersonale e generatore del mondo per emanazione. Vi è, poi, una molteplicità infinita di sue declinazioni in figure divine, considerate sue emanazioni.
Tra le più importanti vi è la Trimurti, che significa tre forme, composta da:
- Brahma, colui che costruisce e crea il mondo (a volte inteso come Brahman stesso).
- Vishnu, colui che mantiene l’ordine del mondo.
- Shiva, colui che distrugge e ricrea il mondo.
Il Buddismo: la via dell’illuminazione di Siddhartha Gautama
Il Buddismo è stato fondato nel V secolo a.C. da Siddhartha Gautama, universalmente noto come il Buddha. Un principe che rinunciò alla sua vita agiata e lussuosa per dedicarsi alla ricerca dell’Illuminazione. Dopo averla raggiunta, iniziò a insegnare i suoi principi, formando le basi del Buddismo.
Una nascita che avviene in un momento storico di crisi. Il pensiero Indù stava subendo una frammentazione e la ritualizzazione brahmanica era diventata formale e svuotata di significato. In questo contesto, Buddha propose che l’illuminazione fosse accessibile a tutti, a patto che seguissero un certo percorso.
Sebbene il Buddismo sia sorto nel nord dell’India e si sia poi diffuso in tutto il mondo.
Caratteristiche chiave legate alla figura del Buddha e ai Principi Buddisti
Di seguito elenco i punti principali che distinguono gli insegnamenti di Siddhartha Gautama:
- Buddha rifiutò il concetto di un Dio e incoraggiò i suoi seguaci a fare affidamento sui propri sforzi per raggiungere la Liberazione e l’Illuminazione.
- Il Buddismo si concentra profondamente sull’esistenza umana, sulla sofferenza e sul percorso verso l’Illuminazione.
- Insegna il concetto di Anatta (non-sé), ovvero che non esiste un sé o anima permanente e immutabile e crede nell’impermanenza della realtà e del sé.
- Il ciclo di nascita, morte e rinascita (Samsara) è visto principalmente come un ciclo di sofferenza.
- Il suo obiettivo è raggiungere la liberazione dalla sofferenza (Nirvana) eliminando desiderio, attaccamento e ignoranza. Il Nirvana è stato descritto come l’auto-annullamento e l’annullamento del sé nell’oceano infinito dell’essere.
- È importante notare che Buddha non insegna l’auto-annullamento o l’umiliazione, ma piuttosto di vivere pienamente sulla terra esercitando virtù e saggezza per realizzare il Nirvana.
- Gli esseri illuminati (come i Buddha) non sono più vincolati dalla legge del Samsara.
Sviluppo e diffusione in Asia e in Occidente: un ponte culturale
Sia l’Induismo che il Buddismo, entrambi originari del subcontinente indiano, si sono evoluti e diffusi in modi distinti. L’Induismo ha attraversato diverse fasi, da quella vedica in poi, ed è rimasto saldamente radicato in India. Il Buddismo, sebbene nato nel nord dell’India, si è diviso in diverse scuole, tra cui il Theravada (diffuso in Sri Lanka, Birmania e Thailandia), considerato più vicino alla forma originaria e con un’enfasi sull’interiorità, e il Mahayana, diffuso in tutta l’Asia fino in Giappone, che è divenuto più devozionale.
Negli ultimi decenni, sia l’Induismo che il Buddismo hanno conosciuto una grande diffusione nel mondo occidentale. Oggi, esistono scuole sia buddiste che induiste in paesi come l’Italia e in tutta Europa. La conoscenza di queste tradizioni in Occidente è stata mediata, nell’Ottocento, da figure di spicco come Schopenhauer e Blavatsky con il suo movimento teosofico. Successivamente, nel Novecento, pensatori come Guénon ed Evola hanno avuto un ruolo significativo nella riscoperta della tradizione e della metafisica orientale.
È innegabile che l’Occidente abbia subito una forte repressione da parte della Chiesa Cristiana delle tradizioni spirituali e metafisiche nel corso dei secoli, rendendone la riscoperta più complessa. Nonostante ciò, la presenza di queste tradizioni e delle figure che le hanno introdotte sono state fondamentali per la diffusione in occidente.
Le differenze fondamentali tra Induismo e Buddismo
Nonostante condividano una culla geografica e concettuale comune, come i concetti di samsara e karma, e l’obiettivo di liberazione, Induismo e Buddismo presentano differenze significative che evidenziano le loro identità distinte. Qui di seguito le schematizzo per una comprensione più facile.
- Origini e fondatore:
- Induismo: È una delle religioni più antiche del mondo (oltre 4.000 anni fa), non possiede un singolo fondatore ma è emerso dalle pratiche dell’antica India.
- Buddismo: È stato fondato nel V secolo a.C. da Siddhartha Gautama, il Buddha, nato nel nord dell’India.
- Credenze sulla Realtà Suprema/Dio:
- Induismo: Riconosce Brahman come realtà suprema, impersonale e generatrice di una numerosa molteplicità di divinità, considerate aspetti vitali della realtà emanata da Brahman.
- Buddismo: rifiuta il concetto di un Dio e incoraggia l’auto-dipendenza per la Liberazione.
- Concetto del Sé:
- Induismo: Vede il sé (Atman) come eterno e interconnesso con la realtà ultima, Brahman. Riconosce l’anima (l’io) e la realtà della “cosa in sé”.
- Buddismo: Insegna il concetto di Anatta (non-sé), affermando che non esiste un sé o anima permanente e immutabile, credendo nell’impermanenza della realtà e del sé.
- Il Ciclo di Samsara e la Liberazione:
- Samsara: Entrambe le religioni riconoscono il ciclo di nascita, morte e rinascita, o reincarnazione, ma il Buddismo lo considera specificamente come un ciclo di sofferenza.
- Liberazione: L’obiettivo in entrambe è la liberazione dal ciclo delle rinascite.
- Induismo (Moksha): la liberazione è chiamata Moksha e viene raggiunta attraverso pratiche spirituali, auto-realizzazione e unione con l’Assoluto, Brahman. Tale processo è stato descritto come auto-annullamento o riconnessione dell’anima individuale (Atman) con la sostanza dell’assoluto.
- Buddismo (Nirvana): La liberazione è chiamata Nirvana. Viene raggiunta eliminando desiderio, attaccamento e ignoranza per sfuggire alla sofferenza del Samsara. È stato descritto come l’auto-annullamento e l’annullamento del sé nell’oceano infinito dell’essere. Gli esseri illuminati non sono più vincolati dalla legge del Samsara.
- Rituali e pratiche Religiose:
- Induismo: Le pratiche sono ampie e includono preghiere, rituali, meditazione, yoga, osservanza di festival e atti di devozione (bhakti) verso specifiche divinità nei templi. La ritualità è considerata fondamentale per ricollegarsi al sacro e mantenere l’ordine.
- Buddismo: Enfatizza la meditazione e la condotta etica. La prima è centrale per coltivare consapevolezza e intuizione. I templi buddisti sono luoghi di culto, meditazione e rituali. La concentrazione e il controllo del respiro sono pratiche fondamentali.
- Strutture sociali e filosofiche:
- Induismo: Ha tradizionalmente una struttura sociale basata sul sistema delle caste.
- Buddismo: non ha un sistema di caste e promuove l’uguaglianza tra gli individui. Come descritto sopra, nasce come una via all’illuminazione accessibile a tutti, in contrasto con la concezione Indù che limitava la liberazione alle caste superiori.
L’Influenza profonda sulla Psicologia Contemporanea: un incontro trasformativo conl’Occidente
Il Buddismo e l’Induismo hanno influenzato profondamente la psicologia moderna, soprattutto attraverso concetti chiave come la meditazione e l’autoconsapevolezza. Metodi integrati nella psicoterapia e nella gestione dello stress in Occidente.
L’Impatto del Buddismo: mindfulness e autoconsapevolezza
La pratica della mindfulness consiste nella consapevolezza attenta e non giudicante del momento presente. Ha radici antiche nella tradizione buddista, dove è centrale per la trasformazione della sofferenza e la conquista del vero sé.
Tale pratica è stata adottata e adattata nella psicoterapia occidentale per aiutare a ridurre lo stress, l’ansia e la sofferenza emotiva.
Il Buddismo promuove anche una profonda autoconsapevolezza che permette di osservare i propri stati mentali ed emozioni senza identificarsi con essi, favorendo una maggiore comprensione di sé e un superamento dell’attaccamento egoico.
Questo approccio ha influenzato la psicologia transpersonale, o spirituale e diverse correnti psicoterapeutiche, che aiutano a sviluppare un sé più autentico. La meditazione buddista è diventata anche uno strumento fondamentale per ridurre il disagio emotivo e migliorare l’autoregolazione emotiva.
Negli ultimi decenni, la meditazione e la mindfulness sono state integrate in molte forme di psicoterapia occidentale, come la Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) e la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), per la gestione dello stress, la prevenzione delle ricadute depressive e il miglioramento del benessere psicologico.
Alcuni maestri buddisti hanno addirittura collaborato direttamente con psicologi e neuroscienziati per studiare gli effetti di queste pratiche sulla mente e sul cervello.
Il Contributo dell’Induismo: yoga e benessere olistico
Anche l’Induismo, attraverso pratiche come lo yoga e la meditazione, ha contribuito all’approccio olistico della psicologia moderna. Ha enfatizzato l’importanza dell’equilibrio tra corpo e mente e la crescita spirituale come parte integrante del benessere psicologico. Questi elementi sono stati incorporati in molte tecniche di rilassamento, gestione dello stress e terapie psicocorporee in Occidente. Lo yoga, oggi largamente diffuso, è praticato come disciplina che favorisce il benessere emotivo e spirituale.
Un ponte culturale che continua a ispirare
Buddismo e Induismo fungono da ponte culturale tra Est e Ovest attraverso:
- La diffusione di insegnamenti spirituali e filosofici che hanno influenzato profondamente entrambe le culture.
- La mediazione di organizzazioni, come la Società Teosofica, che hanno promosso la conoscenza e l’apprezzamento delle tradizioni orientali in Occidente.
- L’interscambio artistico, religioso e culturale che ha arricchito le tradizioni locali, adattandole a nuovi contesti.
- La creazione di un dialogo interculturale che continua a influenzare la spiritualità e la cultura globale contemporanea.
L’integrazione di questi principi orientali nella cultura occidentale ha arricchito la comprensione della mente umana e migliorato l’approccio olistico alla salute mentale. Dal Buddismo abbiamo ricevuto una profonda attenzione alla consapevolezza, alla compassione e all’accettazione del momento presente. Strumenti che aiutano a gestire la sofferenza emotiva e a promuovere il benessere psicologico che sono stati integrati con la psicoterapia. Un incontro che ha innescato la creazione di approcci più efficaci e pragmatici per la salute mentale, come la psicoterapia transpersonale. L’Induismo, con lo yoga e la meditazione, inoltre, ha introdotto metodi per migliorare la salute psicofisica e l’equilibrio mente-corpo-spirito.
Entrambe le tradizioni hanno contribuito a una visione olistica della salute, che riconosce l’interconnessione spirituale del corpo-mente. Tale visione favorisce un approccio integrato che non si focalizza unicamente sui sintomi.
I principi di non-violenza, compassione e rispetto per la vita, ereditati da entrambe le tradizioni, hanno influenzato lo stile di vita di molti occidentali, promuovendo pratiche come il vegetarianismo e una maggiore attenzione al rispetto delle diverse forme di vita.
In conclusione è evidente che l’integrazione dei principi descritti ha ampliato la comprensione occidentale della mente umana. Ha fornito strumenti pratici per la gestione dello stress e della sofferenza, e ha favorito un approccio alla salute mentale che considera l’individuo nella sua totalità mente-corpo-spirito.
